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Regione Piemonte

Turismo

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Itinerario turistico

EPIGRAFE ROMANA
Cortile Chiesa Parrocchiale Via Don Bertolino, 19 Beinasco. L’epigrafe romana, ritrovata nel giardino dell’attuale canonica di Beinasco e attualmente conservata nella stessa canonica, viene fatta risalire al I – II secolo d.C. Si tratta di una lapide sepolcrale, scolpita su una lastra di marmo, mancante della parte superiore e di quella inferiore. La parte conservata reca inciso il nome della dedicataria (“Tertullae Matri”) e la formula “TFI” (testamento fieri iussit). L’ottima impaginazione, il tracciato delle lettere chiaro e preciso, la presenza di una formula standardizzata e la buona esecuzione della parte decorativa, fanno pensare che l’epigrafe sia opera di lapidici professionali, e dunque commissionata da una famiglia di buon livello sociale ed economico.
Via Don Bertolino, 15 Beinasco. Le prime notizie scritte della chiesa di S. Giacomo risalgono alla metà del ‘300, ma la prima descrizione della chiesa è del 1508, anno in cui il Vescovo, durante una visita pastorale, ne ordina la ricostruzione. La chiesa cinquecentesca fu poi incendiata nel 1630 dai soldati francesi. Venne quindi ricostruita e poi demolita nel 1740 per costruire quella attuale. Il progetto della chiesa fu affidato a Giovanni Tommaso Pronotti, che aveva collaborato con Juvarra alla costruzione della palazzina di caccia di Stupinigi. La costruzione, terminata nel 1743, è a croce greca, con un ampio prespiterio e un abside circolare. L’interno della chiesa subì numerose modifiche nel corso dell’Ottocento, ma la facciata, a differenza della chiesa di S. Croce, è rimasta inalterata, con i mattoni a vista.
Piazza Alfieri, Beinasco. Nel 1750 la Confraternita di S. Croce di Beinasco incaricò Bernardo Vittone, allievo di Filippo Juvarra, di progettare la nuova chiesa della Confraternita, al posto della chiesa seicentesca che era stata demolita perchè pericolante. I lavori iniziarono immediatamente e la chiesa fu completata già nel 1751. Presenta un unico vano ottagonale inserito in un ellisse, coperto da una volta a sei lunette, con il presbiterio e il coro rettangolari coperti da una volta a botte e una a vela. L’anno successivo fu completato anche il campanile a pianta quadrata, ancora su disegno del Vittone, su cui venne collocato una campana e un orologio. Durante l’Ottocento furono eseguiti numerosi interventi di restauro. Successivamente la chiesa subì un certo abbandono tanto che negli anni ’70 si propose di demolirla, ma nel 1998 il Comune avviò i lavori di restauro generale. Con tale intervento l’amministrazione comunale ha mirato a poter usufruire dell’edificio come sede di molteplici attività: riunioni del consiglio comunale, concerti, conferenze, incontri e dibattiti, in modo tale da farne il centro non solo visivo e formale ma anche culturale e sociale della vita di Beinasco.
Piazza Alfieri, Beinasco (proprietà privata). La costruzione del castello di Beinasco risale al XIII secolo. Nel corso dei secoli il castello, originariamente di architettura guelfa, subì incendi, devastazioni e rimaneggiamenti. Attualmente sono ancora presenti alcune bifore (tipo di finestra ripartita in due aperture) ad arco a tutto sesto ripartite da colonnine con sovrastante arco acuto con decorazioni in terracotta. Sulla facciata verso Piazza Alfieri si può notare un medaglione con ritratto in terracotta raffigurante, secondo la leggenda, l’Imperatore Nerone.
Corso Cavour, Beinasco. In epoca medioevale Beinasco fu sottoposta prima all’autorità dei Signori di Piossasco, poi dei principi D’Acaia (ramo collaterale della famiglia Savoia) e infine, dopo il 1360, al controllo diretto dei Savoia. Della cinta muraria del castello, costruito nel XIII secolo, si è conservata solo una porta sull’attuale Corso Cavour.
AFFRESCO – XV SEC. d.C. Deteriorato in molte sue parti, raffigurava presumibilmente la Fuga in Egitto, la Crocifissione di Cristo e il Martirio di S. Sebastiano. Un tempo era parte integrante del Castello, oggi visibile sull’attuale muro fiancheggiante Via Trucchi.
Strada Torino 23, Beinasco. La nuova biblioteca fu inaugurata il 29 settembre 1968 e negli anni successivi conobbe un periodo di continua espansione, sia per quanto riguarda il patrimonio bibliografico sia per quanto riguarda il numero di iscritti e di prestiti. Nel 1972 venne aperta una sede decentrata a Borgaretto. Dal 1995, in seguito ad un concorso bandito dall’Amministrazione Comunale, la biblioteca di Beinasco fu intitolata a Nino Colombo mentre quella di Borgaretto a Primo Levi. Attualmente il patrimonio documentario (libri, periodici e cd-rom) delle due biblioteche ha raggiunto le trentamila unità e l’utilizzo dei  servizi è in continua crescita.
Strada Torino 23, Beinasco. Nel 1965, in occasione del ventennale della fine della guerra, il Comune incaricò lo scultore beinaschese Franco Garelli di progettare un monumento dedicato ai caduti della prima e della seconda guerra mondiale. Secondo le parole di Garelli, il monumento presenta “a sinistra una grande parete lacerata in molte zone e con numerose feritoie, a destra una grande parete scanalata, di elementi accostati (la Concordia) e al centro le ali della Vittoria e della Pace”. All’interno del monumento sono riportati i nomi dei caduti.
Via Galilei ang. via Orbassano, Borgaretto. Nell’ottobre del 1595 il Vescovo di Torino Carlo Broglia, in visita pastorale a Beinasco, visitò l’abitato di Borgaretto e constatò che, non essendovi edifici di culto, gli abitanti dovevano recarsi a Stupinigi o altrove per assistere alle funzioni religiose; il Vescovo decise quindi di aggregare la comunità di Borgaretto alla parrocchia di Beinasco. Le prime notizie scritte dell’esistenza di una cappella a Borgaretto risalgono al 1728. La cappella venne ricostruita una prima volta nel 1771 e, nella sua forma attuale, nel 1891. Nel 1940 la rettoria di S. Anna fu elevata a parrocchia indipendente. Tra il 1997 e il 1999 la chiesa di Sant’Anna fu sottoposta a lavori di ristrutturazione e il 7 marzo 1999 il Cardinale Giovanni Saldarini, Arcivescovo di Torino, consacrò il nuovo altare.
Si tratta di un’architettura avveniristica che ritrae simbolicamente il passato di Beinasco: la probabile origine ligure e l’importanza della “barca” che consentiva di oltrepassare il Sangone. La passerella ciclo pedonale è lunga 80 metri; sospesa sull’alveo del Sangone, permette ai cittadini di spostarsi tra il centro di Beinasco e le zone oltre il Sangone in tutta sicurezza evitando così l’attraversamento della Via Torino nelle ore di maggior traffico automobilistico. Intitolata ad Albano Zuin, partigiano beinaschese, trucidato dalle truppe di occupazione il 16 maggio del 1944 a Forno di Coazze, la passerella è inserita all’interno di un progetto più ampio di rivalutazione del Sangone e delle sue sponde.

Il parco fluviale del sangone

   Nel 1996 la Regione Piemonte ha definitivamente approvato il Piano Regolatore del Comune di Beinasco

Il P.R.G.C. ha definito i confini dell’area Parco dando alcune indicazioni di massima sul tipo di parco da realizzare, demandando ad un Progetto Guida lo studio più approfondito.

L’area a parco è situata in una zona particolarmente pregevole sia dal punto di vista naturalistico ( vedi vicinanza con Parco Regionale di Stupinigi ), che dal punto di vista storico ( Palazzina di Stupinigi, Castello del Drosso, Mausoleo della Bela Rosin )

La realizzazione di una pista ciclabile integrata con il sistema ciclabile metropolitano già esistente , ha permesso di creare un percorso estremamente piacevole ed esteso che collega le aree di maggior interesse: la Corona Verde, progetto della Regione Piemonte che vede coinvolti diversi bacini fluviali e parchi annessi, ha permesso a Beinasco di far parte integrante di un’area di grande rivalutazione sia in termini ambientali che di biodiversità.

Ed è in quest’ottica di collaborazione che il 17 aprile 2015 è stato firmato un protocollo d’intesa tra i comuni di Nichelino, Orbassano, Candiolo, Beinasco, None e Vinovo con l’obiettivo di promuovere e valorizzare le iniziative culturali e turistiche della Palazzina di Caccia di Stupinigi e delle aree circostanti. Un progetto dunque che è rivolto da una parte alla salvaguardia del territorio nel rispetto delle biodiversità e dello sviluppo sostenibile, e dall’altra alla valorizzazione dei monumenti storici e della fruizione degli stessi da parte della cittadinanaza.

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