Lo scenario legislativo negli ultimi decenni, è profondamente cambiato, concedendo una maggiore autonomia agli Istituti scolastici e modificando il ruolo delle Amministrazioni comunali.
Gli interventi che un’Amministrazione Comunale intraprende nei confronti delle scuole, si può riferire a due macro aree: un’attività di finanziamento istituzionale - strutturale (strutture immobiliari con relative manutenzioni ed arredi, costi di funzionamento, quali riscaldamento, luce, linee telefoniche e telematiche, eccetera) ed un’attività di politica scolastica in senso stretto, che è quella che propriamente investe i servizi, le attività e tutti gli interventi per il “diritto allo studio”, volti a garantire sia l’accesso al servizio scolastico e la fruizione dello stesso (mensa, trasporto alunni, fornitura dei libri di testo, borse di studio, sostegno all’handicap, ex L.R. 49/85 ora L.R. 28/07 diritto allo studio, ecc..) sia l’integrazione al cosiddetto “Piano dell’Offerta Formativa”, che sostiene la didattica e i progetti speciali che, di norma, rientrano nel Piano medesimo.
Le Amministrazioni comunali possono entrare ora a pieno titolo nel sistema dell’istruzione scolastica, contribuendo con le istituzioni scolastiche all’attuazione del diritto allo studio, nell’ambito delle rispettive competenze, per facilitare la programmazione scolastica e per sostenere il percorso formativo integrativo degli studenti.
Obiettivo di tutti è operare con ogni mezzo per valorizzare le molteplici risorse esistenti sul territorio (associazioni, agenzie culturali e professionali, società sportive, gruppi di volontariato, ecc..) allo scopo di realizzare un progetto educativo ricco e articolato affinché l'offerta formativa della scuola non si limiti alle sole attività curricolari e assuma un più ampio ruolo di promozione culturale e sociale capace di favorire processi di orientamento e crescita.